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Il Conservatorio di Musica “F. Morlacchi” di Perugia è un’Istituzione di Alta Cultura operante in Umbria con finalità di alta formazione, specializzazione, ricerca e produzione musicale. Fondato oltre duecento anni fa come Istituto Musicale, ed eretto in Conservatorio di Musica con Legge n. 111/1974, ha acquisito definitivamente, con Legge n. 508/1999, lo status di Istituzione di grado universitario.

PRESENTAZIONE

Il Conservatorio di Musica “Francesco Morlacchi” di Perugia è un’Istituzione Statale di Alta Formazione Artistico Musicale presente in Umbria con finalità di alta formazione, specializzazione, ricerca e produzione musicale. Fondato oltre duecento anni fa come Istituto Musicale, ed eretto in Conservatorio di Musica con Legge n. 111/1974, ha acquisito definitivamente, con Legge n. 508/1999, lo status di Istituzione di grado universitario.

È considerato fra i più vitali e propositivi Conservatori italiani, sia per il prestigio del Corpo Docente, sia per la qualità, quantità e continuità della produzione artistica. Conta sulla professionalità di 102 docenti di ruolo e circa 600 allievi iscritti ai Corsi istituzionali; questi rilasciano Diplomi accademici triennali (Primo livello) e biennali specialistici (Secondo livello). È previsto anche un percorso di studi propedeutico ufficiale, che cura la formazione degli allievi più giovani per il successivo accesso ai corsi istituzionali.

Le materie di insegnamento comprendono corsi per tutti gli strumenti. Non manca il dipartimento di Musica Jazz e di Nuove tecnologie musicali (Musica elettronica) fornito di un laboratorio di eccellenza e tecnologicamente all’avanguardia.

Alla prassi strumentale si affiancano le materie teoriche e d’insieme, quali la Teoria musicale, l’Armonia, la Storia della musica, la Musica d’insieme e da Camera, l’Orchestra sinfonica, l’Orchestra da Camera, il Coro, il Coro di voci bianche e giovanili. L’offerta formativa è arricchita infine dalla possibilità di seguire corsi singoli, cui si accede previo esame di ammissione, e corsi liberi, svincolati dai percorsi tradizionali ed istituzionali, aperti a tutti senza limiti di età, cui si accede con un semplice colloquio attitudinale.

La sede del Conservatorio, di proprietà del Comune di Perugia, deriva dalla ristrutturazione di un monumentale edificio del 1500. Nel suo suggestivo Auditorium è stato appositamente costruito, su progetto originale del Conservatorio, un grande Organo da concerto, dotato di cinque tastiere a trasmissione meccanica, due pedaliere, cinquantotto registri ed oltre seimila canne. Data l’importanza dello strumento, l’Auditorium del Conservatorio di Perugia è stato scelto dal MIUR quale sede ufficiale per lo svolgimento dell’edizione 2014 del Premio Nazionale delle Arti per la Sezione “Organo”.

L’intera attività didattica e di produzione musicale del Conservatorio è ampiamente documentata sul sito www.conservatorioperugia.it

Dal novembre 2019 è diretto dal M° Luigi Ciuffa.

Dall’agosto 2021 il Presidente del Conservatorio è la Prof.ssa Stefania Stefanelli.

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LA STORIA

La nascita di una scuola di musica pubblica a Perugia si deve all’arrivo in città, nel 1788, di Luigi Caruso (1754-1823), compositore e operista di successo, di scuola napoletana, chiamato a Perugia da Francesco Cesarei, esponente di una delle famiglie nobili del capoluogo umbro.

Caruso succedeva a Francesco Zanetti come direttore della Cappella Musicale della Cattedrale; ma nello stesso tempo era nominato Maestro direttore della Chiesa di San Filippo Neri e «delle Scuole pubbliche» della città. I padri della chiesa di San Filippo Neri concessero alla scuola alcuni locali come sede dell’attività: gli stessi locali di via Fratti che la ospiteranno fino al 1985.

Come allievo di Caruso fece i primi passi negli studi musicali Francesco Morlacchi, importante compositore italiano dell’età rossiniana, autore di opere di successo come Tebaldo e Isolina, maestro di cappella a Dresda, a cui fu più tardi intitolato l’istituto musicale di Perugia.

Caruso rimase a capo della cappella e della scuola di musica fino al 1823, anno della morte. Gli successe negli stessi incarichi il perugino Giuseppe Rossi Buonaccorsi (Bonaccorsi), già suo allievo e anche lui formatosi a Napoli con Nicola Zingarelli. Partito improvvisamente e inaspettatamente da Perugia il Buonaccorsi-Rossi, fu sostituito da un altro allievo di Zingarelli, Eugenio Tancioni, che negli anni della sua permanenza a Perugia fu uno dei promotori della fondazione della Società Filarmonica (1840) – società di cui fecero parte molti musicisti attivi nell’orchestra cittadina. Negli anni della direzione di Buonaccorsi-Rossi e di Tancioni si sviluppò la fiorente scuola violinistica di Rinaldo Barbi, allievo a Dresda di Polledro, cui appartenevano appunto molti strumentisti attivi nell’orchestra operante a Perugia durante le stagioni teatrali. Tra questi figurano Pacifico Baldoni di Gubbio; i perugini Vincenzo Benedetti, poi maestro comunale a Perugia, Raffaello Ricca, Pietro Raggioli, Vincenzo Rocchi e Vittorio Benvenuti.

Nel 1844 Tancioni si trasferì prima a Milano, poi a Torino; alla direzione della scuola di Perugia troviamo quindi Giuseppe Foraboschi (1806-1878) e, due anni più tardi, Ulisse Corticelli (1821-1880), che lo stesso Mercadante, suo maestro al Conservatorio di Napoli, aveva raccomandato caldamente e che ricoprì l’incarico fino al 1870.

La Scuola musicale, divenuta nel frattempo Civico Istituto di Musica, fu intitolata a Francesco Morlacchi per interessamento del nuovo direttore Agostino Mercuri, che la diresse dal 1871 al 1873 e – dopo un breve periodo in cui gli subentrò Giovanni Bolzoni – dal 1879 al 1891. Accanto alle tre scuole già esistenti (canto e pianoforte, violino, strumenti a fiato), Mercuri istituì dei nuovi corsi: propedeutica e solfeggio, canto corale, violino e viola, pianoforte, canto e contrappunto. Per le classi di violino e viola entrarono a far parte del corpo docente dell’Istituto Giuseppe Scudellari (già allievo a Firenze di Gioacchino Giovacchini per il violino e di Teodulo Mabellini per la composizione) e il perugino Decio Giustiniani, allievo di Ulisse Corticelli. Si ripristinava così una scuola di violino a continuazione della fiorente scuola di Barbi. Mercuri nominò inoltre insegnante di strumenti a fiati Bernardino Casetti, che era stato Capo-musica del 19° Reggimento di Fanteria di guarnigione a Perugia e a Napoli; introdusse la figura di un segretario incaricato di occuparsi delle pratiche di ufficio; acquistò vari strumenti musicali.

Nel 1892 il Consiglio comunale approvò il progetto di riforma della Scuola di Musica “Francesco Morlacchi” e ne nominò direttore Giuseppe Scudellari, che si impegnò attivamente per quasi un decennio per una ripresa dell’Istituto; in questi anni vennero anche ristrutturati i locali della scuola.

Nell’aprile del 1902, in seguito a concorso, il violinista romano Giuseppe Lucietto (1878-1966) fu nominato docente di strumenti ad arco, e il forlivese Giovanni Minguzzi (1870-1934) docente di pianoforte, e di armonia e contrappunto. A Minguzzi venne anche affidata la direzione della Scuola.

Lucietto era stato a Roma allievo di violino di Vincenzo De Santis e di Ettore Pinelli; per il pianoforte e la composizione di Edoardo Vitale e di Stanislao Falchi. Minguzzi, allievo di Giovanni Sgambati, proveniva dalla direzione del Liceo Musicale di Ferrara, dove aveva fondato la Società del Quartetto di quella città.

Gli anni della direzione di Minguzzi – soprattutto dal 1906 in poi – furono ricchi di innovazioni: venne aperta una cattedra di violoncello e contrabbasso che fu assegnata nel 1908 a Ferruccio Alberti e vennero acquistati nuovi strumenti musicali. Nel 1910 nacque il Trio perugino, formato dai due docenti di strumento ad arco (Lucietto e Alberti) e da quello di pianoforte (Giovanni Minguzzi), a cui molti compositori dedicarono le proprie opere, e che svolse una intensa attività concertistica anche all’estero.

Dopo il trasferimento di Minguzzi a Bologna il Municipio di Perugia bandì nel 1912 un concorso per l’insegnamento di pianoforte e per l’incarico della Direzione della Scuola e dell’insegnamento di armonia e contrappunto: lo vinse Antonio Sani, che fu direttore dell’Istituto dal 1913 al 1933. Sani era stato allievo a Roma di Sgambati e aveva già svolto attività di insegnante al Conservatorio di Milano e un’intensa attività pianistica anche all’estero. In questo periodo Antonio Graziosi successe a Bernardino Casetti nell’incarico di direttore della Banda municipale e di insegnante di strumenti a fiato. Era nato nel 1881 e proveniva dalla direzione della Scuola Comunale di Busseto.

Alla scomparsa di Sani, nel 1933, la direzione dell’Istituto fu affidata dal Comune al perugino Claudio Belati che si impegnò in una sua riorganizzazione generale: così nel 1938 venivano banditi concorsi per varie classi di strumento. Questo nuovo ordine didattico poneva le basi per una ricostituzione dell’Istituto e per un suo pareggiamento. Fu il violinista Luigi Schininà – dal 1939 al 1941 alla direzione dell’Istituto – a richiederlo ufficialmente. Con Regio Decreto dell’8 agosto 1942 n. 950 il Liceo Musicale “Francesco Morlacchi” veniva “pareggiato” ai Conservatori di stato.

Nell’ottobre dello stesso anno, ne divenne direttore Duilio Ghinelli (1913-1962) a cui si deve tra l’altro la nascita nel 1944 dell’Orchestra da Camera del Liceo Musicale “F. Morlacchi”, primo nucleo di quella che sarebbe poi stata l’Orchestra da Camera di Perugia. Duilio Ghinelli era direttore d’orchestra, autore di opere didattiche, solista di viola: appunto come violista fece anche parte – con il violinista Alessandro Migliosi, allievo di Lucietto, il violoncellista Ferruccio Alberti e il pianista Tullio Macoggi – del Quartetto del Liceo Musicale “F. Morlacchi”.

Con Valentino Bucchi (1916-1976), direttore dal 1957, il “Morlacchi” nel 1974 divenne Conservatorio di Musica di Stato. Va riconosciuto a Valentino Bucchi il merito di aver seguito con fermezza la pratica della statizzazione, che egli sollecitò anche con l’organizzazione di un concerto di protesta in Piazza della Repubblica, nel maggio 1973, a cui parteciparono allievi e docenti del Conservatorio. Altro importante aspetto del periodo di direzione di Valentino Bucchi è un’indubbia sprovincializzazione del Conservatorio che vide tra i docenti artisti operanti e apprezzati in tutto il mondo: tra i tanti ricordiamo il violoncellista Amedeo Baldovino, il violinista Arnaldo Apostoli, i pianisti Maureen Jones, Giuseppe Scotese e Tullio Macoggi, i compositori Roman Vlad e Domenico Guaccero, i musicologi Clemente Terni e Mario Fabbri. Con Bucchi si ebbero anche i primi tentativi di decentramento delle esercitazioni degli allievi in collaborazione con gli Enti locali.

Successivamente la direzione, allora di nomina ministeriale, fu affidata al M° Giacomo Saponaro.

Dal 1976 fu direttore il M° Eugenio De Rosa, che avviò l’esperienza del Liceo Musicale Sperimentale.

Dal 1983 al 2008 troviamo alla direzione del Conservatorio il M° Giuliano Silveri: con lui si attuò il trasferimento dalla originaria sede di via Fratti a quella odierna di piazza Mariotti, del tutto ristrutturata, e arricchita dalla presenza nell’Auditorium dell’organo Pinchi costruito su progetto dei maestri Wjinand van de Pol e Eugenio Becchetti, entrambi docenti del Conservatorio.

Il M° Stefano Bracci è stato direttore del Conservatorio, subentrando al M° Silveri, dal novembre 2008 all’ottobre 2013. Gli anni della sua direzione sono gli anni in cui sulla base della legge 508/99 si realizza la riforma del settore artistico-musicale che recependo il dettato costituzionale equipara il sistema della formazione artistica al sistema universitario. Grande impulso viene dato all’internazionalizzazione dell’Istituto tramite la realizzazione di una serie di collaborazioni con alcune delle più importanti istituzioni musicali europee ed extraeuropee con una conseguente e significativa intensificazione dell’attività di produzione artistica e concertistica.

Dal novembre 2013 il Direttore del Conservatorio è stato il Maestro Piero Caraba, impegnato nella piena e completa attuazione sia della legge di riforma dei Conservatori che degli articoli ancora non pienamente attivi dello Statuto del Conservatorio e del Regolamento Didattico. Con Piero Caraba il Conservatorio ha assunto la piena responsabilità dell’edificio e dei servizi, con il passaggio dalla gestione della Provincia alla gestione diretta, e la firma di una nuova convenzione con il Comune di Perugia, proprietario dell’immobile.
Sul piano didattico si è passati da una a tre cattedre di Musica Elettronica; sei sono gli strumenti ora disponibili nel corso di Jazz; si è data attuazione ai corsi singoli; si sono istituiti i corsi liberi; si è aumentata l’offerta formativa con l’ufficializzazione di corsi per la formazione permanente. Numerose sono inoltre le Convenzioni siglate con Scuole musicali comunali e private del territorio e non solo, al fine di creare un bacino di futura utenza e consolidare la presenza e l’immagine del Conservatorio presso le Istituzioni. E’stata rafforzata e stabilizzata la collaborazione con le maggiori Istituzioni musicali del territorio, con la firma di specifiche convenzioni con la Fondazione Perugia Musica Classica, con Umbria Jazz, con il Festival di Spoleto. Due le Convenzioni con i Licei Musicali di Stato: il Liceo Mariotti di Perugia e il Liceo Calvino di Città della Pieve. Negli ultimi quattro anni sono oltre cento le delibere espresse dal Consiglio Accademico, a testimonianza della vivace attività dell’intera Istituzione.

Dall’aprile 2015 al 2021 il Presidente del Conservatorio è stato il Prof. Andrea Sassi, Ordinario di Diritto Privato presso l’Università degli Studi di Perugia.
La sua esperienza di giurista è di massima importanza per l’Istituzione a garanzia di tutti gli Atti che vengono prodotti e della trasparenza doverosamente richiesta ad un Ente pubblico. Fondamentale è stato, tra gli altri, il suo contributo nelle trattative che hanno portato alla firma della nuova Convenzione con il Comune di Perugia.

Il Fondo Storico del Conservatorio

Il Fondo storico del Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia è costituito da quadri, fotografie, stampe, sculture, disegni, lettere, manoscritti, rare edizioni a stampa, appartenenti prevalentemente al periodo XVIII-XX secolo e attualmente custoditi nella Biblioteca annessa e in vari locali del Conservatorio adibiti a magazzini.

Il ‘cuore’ del Fondo è costituito dai cimeli appartenuti al compositore perugino Francesco Giuseppe Baldassarre Morlacchi (1784-1841) a cui è dedicato il Conservatorio.

Alla non indifferente dotazione iniziale sette-ottocentesca si sono aggiunte nel tempo varie donazioni, tra le quali anche quella del cultore e scienziato della liuteria Gioacchino Pasqualini (1902-1985), costituito da beni librari (in Biblioteca) e iconografici (foto, stampe, diplomi).