Vincenzo Martorella

  • Storia del Jazz

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Vincenzo Martorella, storico del jazz per formazione, studioso di musica del XX e XXI secolo, è uno dei più autorevoli critici musicali italiani.

Attualmente è docente di ruolo di Storia del Jazz, Storia della Popular Music, Analisi delle Forme compositive e improvvisative del Jazz, Antropologia musicale e fondamenti di Etnomusicologia presso il Conservatorio Francesco Morlacchi di Perugia; insegna altresì Storia della Popular Music al Saint Louis Music College di Roma.

Ha insegnato Storia del Jazz e Analisi dei Processi Compositivi e Improvvisativi del Jazz presso i Conservatori di Venezia, Sassari, Latina, Cosenza, La Spezia, Ferrara, Monopoli e Frosinone;

Storia della Musica Alternativa, presso la SSIS dell’Università di Bari; Twentieth-Century Music History, presso la New York University;

Storia della Popular Music presso il Master in conduttore radiofonico e dei media digitali, organizzato dal Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell’Università per Stranieri di Perugia.

Presso il Conservatorio di Terni ha tenuto cicli di conferenze sulla storia del jazz, materia che per quindici anni ha insegnato, insieme a Metodologia della Critica Musicale, Storia ed Estetica della musica afroamericana e Storia della Popular Music all’Accademia della Critica di Roma, dove ha tenuto Laboratori di Scrittura Critica. Da trent’anni tiene conferenze, guide all’ascolto e corsi di storia del jazz in tutt’Italia.

Ha pubblicato i libri: Storia della Fusion. Guida ragionata a una musica inqualificabile (Castelvecchi, 1998); MC Solaar (Gremese, 1999, solo per il mercato francese); Art Blakey. Il tamburo e l’estasi (Stampa Alternativa, 2003); La sindrome di Bollani (Vanni Editore, 2009); Il Blues (Einaudi, 2009); Time After Time. I vent’anni dell’Orchestra Jazz della Sardegna (Edes, 2011); Ascoltare/Scrivere. Manuale (improprio e antologico) di critica musicale (Ottotipi, 2018). Nel 2015 è uscita una nuova edizione, molto ampliata e aggiornata, di Storia della Fusion, per i tipi di Arcana, mentre due anni dopo, sempre per Arcana, è apparsa una nuova edizione, ampliata, di Art Blakey. Il tamburo e l’estasi.

Ha scritto diverse voci per l’Enciclopedia Treccani della Musica del 900, di prossima uscita, ed è co-autore dei testi del programma Via dei Matti n. 0, di e con Stefano Bollani, per la stagione 2024-2025.

Suoi contributi sono apparsi in decine di altri volumi.

Ha curato e tradotto, per Einaudi, Nuova storia del jazz, di Alyn Shipton, per il quale ha compilato un corposo Glossario, e scritto il lungo saggio Il saltarello del cannibale. Storia a ritroso di un secolo di jazz italiano. Ha tradotto anche Funny Valentine. La vita di Chet Baker, di Matthew Ruddick, per Arcana, e Per la fine del tempo. La storia del Quartetto di Messiaen, di Rebecca Rischin (Ottotipi).

Per l’editore Stampa Alternativa ha codiretto la collana Jazz People, promuovendo e curando volumi su John Scofield e Ornette Coleman. Per Arcana, di cui è stato direttore editoriale, ha fondato la collana ArcanaJazz. Ha fondato e diretto la casa editrice Ottotipi.

Autore di centinaia di articoli e saggi, note di copertina e di sala, ha scritto per tutte le più importanti riviste di settore e non: quotidiani (Manifesto, Liberazione), settimanali (L’Espresso), mensili (L’Uomo Vogue, Musica Jazz, Percussioni, Audio Review, Chitarre, I Fiati, Jazz Hot, e molte altre). Per sei anni ha diretto la rivista “Jazzit”, e, dalla nascita alla fine, la rivista di rock “MUZ”.

Musicista e didatta, ha ricoperto il ruolo di Direttore Artistico del Festival Internazionale del Jazz di Atina, del Jazz Flirt Festival di Formia e del Blues Festival di Vallecorsa.